“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di aiutare i ragazzi ad elaborare. Quello che i giovani continuano a chiedere, infatti, è di essere ascoltati di più, chiedono che si comprenda la loro difficoltà, in questo momento di pandemia, e di non essere solo attaccati come diffusori del virus”.
A sottolinearlo è Magda Di Renzo,responsabile del Servizio terapie dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) e direttrice della Scuola di specializzazione in Psicoterapia Psicodinamica dell’età evolutiva IdO-MITE.
“Questa nuova ondata di Covid ha sicuramente riattivato tutte le ansie e le angosce che in qualche modo i ragazzi stavano cercando di elaborare. Ho più volte sottolineato– continua Di Renzo- quanto per bambini e adolescenti l’assenza dovuta alla pandemia sia stata radicale, non solo assenza di occasioni mancate ma carenza di tutti quei vissuti esperienziali che fondano e costruiscono la personalità. I ragazzi stanno vivendo una fase di grande malessere e sono proprio loro a chiedere aiuto”, osserva la psicoterapeuta.
“Da qui l’importanza di attivare un ascolto empatico, un ascolto non soltanto dei contenuti ma di tutta quella portata emotiva che c’è dietro al contenuto- spiega Di Renzo- Soltanto con un ascolto partecipe fino in fondo si può aiutare l’altro a mettere in moto le risorse possibili per far fronte alla situazione evitando la dissociazione dei contenuti emotivi”.